La Bibbia é credibile II – Archaeologia

Molte persone considerano la bibbia un libro di favole; belle storie ma molte inventate. Ma la bibbia dice: Tutte le scritture sono ispirate da Dio, e dice anche: La tua parola è verità, perciò uno di questi due punti di vista deve essere errato.

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In breve, o tutto quello che troviamo scritto in essa corrisponde esattamente fin nei dettagli oppure la bibbia è un opera dell’uomo che può contenere errori.

In questo video prenderemo in esame quattro esempi per mettere alla prova questi due punti di vista: Tre di questi casi sono fatti o eventi marginali nel testo biblico che guarderemo sotto la lente dell’archeologia. Se anche i minimi dettagli sono esatti e non sono stati inventati allora questi sono una prova significativa della credibilità della bibbia. Se invece questi dettagli sono errati possiamo attribuire la bibbia effettivamente come opera d’uomo.

1. Terremoto intorno al 763 a.C.

Un profeta dell’antico testamento dichiara seguente nel suo libro: …al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d’Israele, due anni prima del terremoto.

Se questo dettaglio è esatto allora deve essere accaduto un forte terremoto in Israele per il quale ci si è serviti in seguito nella datazione di altri eventi.

Ebbene, fino a qualche anno fa, non si aveva alcuna indicazione archeologica di un terremoto avvenuto in quel tempo, poi però, durante degli scavi nei pressi di Tel Gad e Tel Dan, due città molto distanti tra loro, sono state riscontrate delle enormi fratture nelle mura della antica città. Un muro alto 4 metri, lungo 30 e doppio da 2 a 3 metri si era spostato di ben 5 metri collassando su se stesso. Attraverso l’analisi fatta su noccioli di olive trovati sul sito,  la datazione del terremoto oscilla di più o meno 20 anni rispetto alla datazione fornita dalla bibbia il che coincide perfettamente con quanto troviamo scritto. Quel terremoto è effettivamente avvenuto!

2. Sequenza cronologica nella conquista delle città

Il profeta Geremia racconta delle città conquistate dal re di Babilonia, Nabucodonosor II,  e dice: …mentre l’esercito del re di Babilonia combatteva contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che resistevano ancora, cioè contro Lachis e Azeca, che erano tutto quello che rimaneva, in fatto di fortezze, fra le città di Giuda.

Qui troviamo nominate le ultime 3 città che a quel tempo resistevano ancora contro i babilonesi, cioè: Gerusalemme, Lachis e Azeca. Queste città, di notte, comunicavano tra di loro attraverso dei grandi fuochi posti sulle torri. Quando la fiamma non veniva più vista dall’altra città significava che era stata conquistata.

Ora, da Gerusalemme era possibile vedere sia Lachis che Azeca, ma da Lachis non era possibile vedere la città di Azeca.

Detto questo, vediamo ora la correttezza della storia: Gli archeologi trovarono un iscrizione su di un coccio che diceva: “Vediamo il segnale proveniente da Lachis ma quello di Azeca non è più visibile!” Questa iscrizione proveniva da Gerusalemme ed era stata portata da un messaggero nella città di Lachis per informarli sulla situazione di Azeca.

Questo significa che le tre città esistevano realmente, che nel paese sono state conquistate per ultime e inoltre che la sequenza di come sono state conquistate corrisponde ai fatti narrati dalla bibbia: Azeca fu conquistata per prima, poi Lachis e infine Gerusalemme.

Notevole come in questo caso il testo biblico sia stato confermato attraverso un reperto.

3. Un rotolo di 2200 anni

Il libro di Isaia è stato uno dei libri maggiormente criticato perché al suo interno contiene molte profezie che si sono adempiute con la venuta di Gesù Cristo. I critici sostenevano che quel libro fosse stato scritto addirittura dopo la morte del Signore Gesù dato che il più antico manoscritto di cui si disponeva fino al 20° secolo risaliva al 1000 d.C.  Quella tesi non poteva essere respinta. Poi, nel 1947 fu ritrovata nei pressi di Qumran, un rotolo completo del libro di Isaia risalente al 200 a.C.  Il testo venne messo a confronto con le scritture meno antiche di cui si era in possesso e non si è trovata alcuna differenza sostanziale di trascrizione.

Tutto questo significa che le profezie su Gesù Cristo furono fatte almeno 200 anni prima della sua venuta, e che i traduttori non hanno commesso nessun errore di trascrizione grazie ai rigorosi metodi che attuavano nella la copiatura applicando il controllo per ogni singola lettera.

4. Il caso “Politarca”, un titolo inventato?

Negli “Atti degli apostoli” compaiono molte cariche ufficiali e queste vengono nominate sempre con i loro titoli corrispondenti:

Per spiegare; quello che in Germania è il titolo di “cancelliere” e che equivale al titolo di “primo ministro” inglese veniva chiamato a Cipro “proconsole” , a Malta “protos” e a  Tessalonica, negli atti degli apostoli, viene definito “politarca”. Ma dato che in nessun altra fonte storica era citato questo titolo, i critici sostenevano che fosse una carica inventata. Poi venne ritrovata una pietra con l’iscrizione politarca che attestava sia quel titolo, sia il testo biblico zittendo i critici che la mettevano in dubbio.

Conclusione

Attraverso questi quattro piccoli esempi, possiamo notare l’esattezza dei minimi dettagli espressi marginalmente nella bibbia, che attestano la sua credibilità.

Per tanto, se la bibbia è così esatta anche nei minimi dettagli allora quanto più lo è nel suo messaggio principale che per noi è di enorme importanza!

Per questo, ti esortiamo a leggere la bibbia per scoprire quello che Dio ha da dirti:

Questa parola è sicura e degna di essere accettata in ogni maniera. Prima Timoteo capitolo 4 versetto 9.

Le informazioni sono state prese con il permesso amichevole di una presentazione del Dr. Stefan Drüeke.

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