Recentemente, un collega ateo ha espresso: “Non credo in un Dio, ma credo nei reni!“ Questo collega era molto impressionato dalla capacità e dalla “saggezza” di quest’organo. Per esempio, per il fatto che filtrano 1’800 litri di sangue di una persona ogni giorno! In effetti, i reni sono un esempio della meravigliosa complessità della natura e soprattutto del corpo umano. Ma per i processi e per le funzioni complesse che i reni riescono a svolgere si deduce che questi organi sono la prova di un attore intelligente e che la loro esistenza non può trattarsi semplicemente di una coincidenza. Infatti, ai nostri giorni ci sono scienziati di riguardo che dietro i fenomeni della natura espongono la tesi del “disegno intelligente” (1).
Il mio collega obietta che tali tesi sono solo un ritorno al creazionismo biblico, per tanto si rifiuta di accettarle. Secondo lui si tratta di una argomentazione antropomorfa che si rifà all’eterno desiderio da parte dell’uomo di credere nell’esistenza di un attore sovrumano che viene identificato in Dio. Di conseguenza, con questo tipo di esposizione l’intelligenza viene attribuita solamente all’uomo e a Dio come capo disegnatore, mentre la natura rimane soltanto un oggetto. Per il mio collega, invece, è molto più probabile l’esatto contrario, ovvero che il tutto sia attribuibile ad una natura intelligente che progredisce non in modo sistematico, ma empiricamente per tentativi ed errori. E il presunto “disegno” non è altro che lo sviluppo stesso avvenuto all’interno di una natura intelligente. Per tanto per il mio collega, l’uomo tutto è, tranne che la “corona della creazione”. In pratica l’uomo è solo un “giocatore” che attraverso il suo comportamento fatale rischia che la natura si sbarazzi di lui attraverso un processo di autoestinzione a lungo termine. In oltre, sempre secondo lui, il fallimento temporaneo è il carburante dell’evoluzione, il quale è fornito di sistemi di riparazione ad autoapprendimento.
Il caro collega aggiungeva anche che non voleva considerare i reni come una “nuova divinità”, al contrario la loro storia istologica di sviluppo sono di fatto per lui la prova in natura di tentativi ed errori, e la loro forma attuale, il risultato ammirevole di una corsa sulle montagne russe evolutiva infinitamente lunga”. Ed è proprio questo processo evolutivo ciò che lui ammira di quest’organo. Inoltre sostiene che se proprio dovesse esistere un Dio di qualsiasi tipo (cosa in cui lui ancora non crede) allora questo Dio probabilmente “preferirebbe essere in noi”, secondo la parola greca “entusiasmo” (= Dio dentro di noi). E infine, dichiara di avere comunque apprezzato il mio intervento sulla sua provocatoria osservazione fatta sui reni.
Beh, c’è molto da replicare su questo punto di vista.
Intanto ci sarebbe da dire che nella attuale ricerca compiuta sul campo delle scienze naturali sono riscontrabili fatti empirici che ci indicano ad un progettazione intelligente e non ad uno sviluppo accidentale di una “natura intelligente”. Un primo lavoro scientifico sistematico lo si può trovare nel libro “The Mystery of Life’s Origin” di Charles B. Thaxton et al., 1984 (2). Si tratta di scienziati specializzati in questa materia. Qui si afferma che non solo l’inizio della vita, ma anche la complessità “irriducibile” di una cellula vivente, o specificamente del DNA, rende molto improbabile che siamo venuti ad esistere senza la volontà di qualcuno e senza una scopo. Dire che tutto ciò è “solo un ritorno al creazionismo” sembra un’affermazione difensiva e un argomento miope. Per gli scienziati onesti è abbastanza chiaro che tutto quello che percepiamo con i nostri sensi è il frutto di una mente superiore. Anche gli atei devono ammettere questo fatto (3). Il darwinismo “spiega tutto e niente” e soprattutto si dimostra incapace di spiegare le nostra origini. Tra gli scienziati atei ce n’erano alcuni che un giorno si resero conto che doveva esistere un Dio creatore, secondo il principio fondamentale di “seguire l’evidenza ovunque essa porti” (4). Il loro pensiero non può essere definito dogmatico.
Invece, ancora oggi si trova il dogma del materialismo nel senso che „Dio non deve avere un piede nella porta della scienza “ (5). Francis Crick, il co-scopritore del DNA, esortava che “i biologi devono costantemente tenere a mente che ciò che vedono non è stato progettato, ma si è evoluto” (6). Occhiali molto unilaterali. Dal punto di vista della Bibbia questo significa: “…Dio ha reso stolta la sapienza del mondo … poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza …“ (Lettera di Paolo ai Corinzi 1, cap. 1 v. 20-21). Quando il “nuovo ateo” Richard Dawkins ci dice che gli esseri viventi appaiono alla nostra percezione come create – ma è solo una “illusione“ (7) – come possiamo avere fiducia nella nostra percezione? Al contrario, ogni essere umano è capace di conoscere Dio ,“perché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha rivelato loro” (lettera di Paolo ai Romani, cap. 1 v. 19). E noi abbiamo la responsabilità di “seguire l’evidenza ovunque essa ci conduca”.
Dio ha fatto te e me personalmente, e questa è la cosa più importante per la nostra vita! Secondo la Bibbia, Dio vuole darci una vita abbondante (Vangelo di Giovanni, cap. 10, v. 10), e ricompensa tutti coloro che lo cercano (lettera agli Ebrei, cap. 11, v. 6). Se consideriamo questo allora cosa sono in confronto, le “grandi” cose che ci siamo prefissati nella vita? Non vogliamo “combattere” nessuno con argomenti, ma solamente incoraggiare chi legge a trovare (nuovamente?) fiducia in Dio.
Il mio collega mi ha risposto che non può soddisfare il mio desiderio di avvicinarlo alla fede in Dio, perché questo Dio gli sembra piuttosto una proiezione (forse necessaria) della mente umana che un essere reale. Preferisce “l’umanesimo evolutivo” (8). Ammette di aver preso le distanze da tutte le scuole di pensiero, tuttavia questo approccio gli sembra relativamente il più appropriato perché si basa sull’evoluzionismo piuttosto che sul creazionismo. Per tanto l’evoluzionismo è l’unica spiegazione possibile per lui. Egli confida quindi nelle forze speculative della natura che in pratica è una variante dell’antico panteismo o politeismo.
Non posso cambiare l’opinione del mio collega. Di certo è consapevole del fatto che la questione sull’esistenza di Dio è estremamente importante. Probabilmente il versetto più famoso della Bibbia è: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.” (Vangelo Giovanni cap. 3 v. 16). Si può rispondere a questo con disprezzo e derisione, così come fanno i sostenitori dell’ “umanesimo evolutivo” (8). Ma c’è anche un altro versetto altrettanto importante che un giorno verrà il momento in cui Dio dirà: “Preparati a incontrare il tuo Dio!” (Amos cap. 4 v. 12). Quello è “il momento della verità”. Nell’Antico Testamento, per ottenere il perdono un israelita poteva imporre le mani sulla testa di un animale confessando le proprie trasgressioni prima che l’animale venisse offerto in sacrificio. Allo stesso modo, la morte di Gesù deve essere compresa da tutti coloro che credono in Lui. Un’offerta unica di Dio Padre che, come ci assicura lo studioso Blaise Pascal nella sua “Scommessa” (9), non si può ragionevolmente rifiutare!
(1) Per esempio i due americani Michael Behe e Stephen Meyer con i loro sostenitori esaminavano articoli, libri e presentazioni pubblici:
- Behe:
https://darwindevolves.com (ultimo libro)
https://michaelbehe.com (pagina web)
- Meyer:
https://signatureinthecell.com (ultimo libro)
https://returnofthegodhypothesis.com (prossimo libro, marzo 2021)
https://stephencmeyer.org (pagina web)
(2) Nuova edizione 2020: “The Mystery of Life’s Origin: The Continuing Controversy”, Discovery Institute Press
(3) Così Thomas Nagel nel suo libro “Mind and Cosmos: Why the Materialist Neo-Darwinian Conception of Nature is Almost Certainly False”, 2012 (tedesco 2013).
C’è una pagina web interessante dove numorosi scienziati, perfino membri della UK Royal Society, confessano che cercano una “terza via” per trovare la “verità” della nostra esistenza: https://www.thethirdwayofevolution.com
(4) Sono per esempio C. S. Lewis (era agnostico), Dean H. Kenyon, Antony Flew, e recentemente Günter Bechly (https://www.bechly.at)
(5) Così letteralmente il biologo evolutivo americano Richard Lewontin nel: The New York Reviev of Books No. 1/1997.
(6) Francis Crick, “What Mad Pursuit”, p. 138 (1990)
(7) Richard Dawkins, „The God Delusion“, Kindle Edition, p. 138-139, 143
(8) Michael Schmidt Salomo: “Manifesto dell’umanesimo evolutivo”, 2005/2006
(9) La scommessa di Pascal: “… valutiamo questi due casi: se vincete, vincete tutto, se perdete non perdete nulla. Scommettete, dunque, che Dio esiste, senza esitare. …” (Blaise Pascal, “Pensieri”, p. 233).